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La lunghezza ideale di un'email commerciale

21 ottobre 2018

| Giovanni Fracasso |
6 minuti per leggere
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I dati suggeriscono che la lunghezza ideale di un'e-mail è compresa tra le 50 e le 125 parole. E-mail di questa lunghezza hanno tassi di risposta superiore al 50%. Uno studio ha rilevato che le e-mail con circa 20 righe di testo o circa 200 parole avevano le percentuali di clic più elevate. Nel caso tu abbia dei dubbi, mantieni le email brevi e sotto le 200 parole.

Secondo TOPO, i potenziali clienti aprono meno del 24% delle e-mail commerciali. Ciò significa che tre destinatari su quattro, a cui hai inviato un'e-mail, impegnato tanto a scriverle, e che hai inviato ai potenziali acquirenti - selezionandoli accuratamente - probabilmente potevi fare a meno di scriverle.

I venditori oggi si affidano sempre più alla posta elettronica nei loro sforzi prospecting (e ci credo: chi va ancora a suonare i campanelli a freddo?).

E questo rende di fondamentale importanza l'argomento "come scrivere un'e-mail commerciale" alla quale le persone vogliano rispondere e che sia percepita come qualcosa di più importante che mai.

Ma a che serve spedire le email se i destinatari non le stanno leggendo?

Tenendo questo a mente, i venditori farebbero bene ad esaminare molto attentamente i fattori che influenzano i tassi di apertura e risposta dei messaggi che scrivono e inviano.

Se ti sei mai chiesto - o se non hai mai capito - perché non sei stato minimamente badato da dei prospect a cui hai inviato via email, ci sono delle buone notizie. Uno studio di Boomerang rivela i motivi per cui alcune e-mail vengono aperte e altre vengono inviate direttamente alla spazzatura (o, peggio, in spam).

I dati, basati su una raccolta di oltre 40 milioni di e-mail, hanno mostrato che alcuni messaggi e-mail, che esprimevano una moderata positività o negatività, hanno riportato un tasso di risposta che andava dal 10 al 15% in più, rispetto a messaggi di posta elettronica completamente neutri.

Ma i venditori dovrebbero sapere anche che la ricerca ha mostrato che troppe emozioni nei messaggi hanno portato a tassi di risposta simili a quelli di email neutre.

"L'adulazione funziona, ma l'adulazione eccessiva no", ha scritto Alex Moore nel rapporto.

La lunghezza ottimale di un'e-mail è stata oggetto di molte discussioni. Ma secondo i dati di Boomerang, le e-mail tra le 50 e le 125 parole hanno i migliori tassi di risposta, appena superiori al 50%.

Non scrivere email troppo lunghe

I dati di Boomerang sono supportati anche da un recente studio di Constant Contact. In uno studio condotto su oltre 2,1 milioni di clienti, hanno riscontrato che le e-mail con circa 20 righe di testo avevano le percentuali di clic più elevate rispetto alle altre.

Questo si traduce in circa 200 parole complessive, che è un po' superiore rispetto ai dati di Boomerang, ma fornisce comunque - mettendo insieme i due dati - un intervallo utile.

In caso di dubbio, più breve è generalmente meglio, quindi sempre errare sul lato di "less is more" e mantenere le e-mail al di sotto di 200 parole.

Evita di scrivere le tue e-mail troppo brevi

Boomerang ha anche riscontrato che le e-mail brevi e dirette hanno avuto un feedback megliore con i potenziali clienti e hanno ottenuto più facilmente una risposta. (Ecco perché l'account executive di HubSpot Dan Muscatello scrive brevi email di prospezione - due frasi lunghe al massimo).

Tuttavia, i numeri hanno rivelato una linea sottile: le e-mail che erano più brevi di 10 parole hanno ottenuto una risposta solo il 36% delle volte che sono state inviate.

Torna in terza media

Successivamente, lo studio ha mostrato che le e-mail scritte a un livello di lettura comprensibile ad un ragazzo di terza media, avevano il più alto tasso di risposta. Queste e-mail hanno registrato un rendimento di un + 36% in termini di apertura, rispetto a quelle scritte per un livello scolare superiore e hanno registrato un tasso di risposta del 17% in più.

Inoltre, i dati suggeriscono che le e-mail informali "a ruota libera" sono le migliori per suscitare una risposta da parte dei destinatari.

Includere sempre una domanda

Una buona pratica sarebbe anche quella di includere un "ask" in ogni email di vendita che invii. Spesso i venditori sondano i potenziali clienti per ottenere informazioni, quando inviano loro dei messaggi. Ma quante domande sono troppe quando invii un'e-mail?

Lo studio ha mostrato che quando i commerciali inserivano nell'email da una a tre domande, i destinatari avevano il 50% di probabilità in più di rispondere, rispetto all'e-mail senza domande.

Abbrevia l'oggetto

E se nessuno apre le tue e-mail, non importa quanto tempo ci hai dedicato a scriverle e quanti caratteri ci sono dentro, che tono hai usato o se hai messo domande. Boomerang ha trovato delle indicazioni secondo le quali le e-mail con solo tre o quattro nell'oggetto, hanno ricevuto la maggior parte delle risposte.

Non aspettarti che le immagini risolvano tutti i tuoi problemi

Mentre ascoltiamo molte voci che ci racconta store su quanto le immagini siano importanti e possono aumentare il coinvolgimento degli utenti, c'è una linea sottile tra attenzione e attenzione.

Una ricerca di HubSpot suggerisce che quando il numero di immagini in un'e-mail aumenta, la percentuale di clic diminuisce. Usa lo stesso livello di moderazione con le immagini come fai con il testo.

Manda un'e-mail al giusto prospect (e non a chiunque)

La ricerca di HubSpot suggerisce anche che le e-mail in cui il nome del destinatario è incluso nella riga dell'oggetto hanno percentuali di clic più elevate rispetto a quelle senza personalizzazione.

Se non si investe il tempo necessario per ricercare il potenziale cliente e creare un'e-mail preziosa, non importa se si raggiunge la lunghezza perfetta della posta elettronica.

Va inoltre considerato che esistono innumerevoli tipologie di lead, e diverse situazioni per ognuno di essi: assicurati di scrivere la giusta email al giusto soggetto nella giusta condizione.

Il tuo prospect non sarà interessato a quello che hai da dire, perché non hai mai detto nulla a lui prima di mandargli questa email. Quanto ti interessa l'email di qualcuno che non conosci?

Per quello è nato l'inbound marketing e l'outbound marketing è morto.

PS

Indovinare la giusta lunghezza di un'email non è la sola questione importante. C'è anche il tema di una grande partenza dell'email per coinvolgere da subito l'interlocutore. Puoi approfondire l'argomento sul post del blog "Come iniziare un'e-mail commerciale"

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Alcune informazioni sull'autore

Giovanni Fracasso

Giovanni Fracasso

COO e CMO @ICT Sviluppo