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E-commerce in dropshipping: tutti ne parlano, ma cos’è?

7 ottobre 2021

| Redazione |
8 minuti per leggere
Woman shopping and paying with a debit or credit card.jpeg

Hai sentito dire che l’e-commerce in dropshipping è una soluzione pratica ed economica per chi vuole aprire un negozio online senza spese eccessive? Hai sentito bene! Questa tipologia di business si sta diffondendo sempre di più in Italia e rappresenta la scelta ideale per chi ha un budget limitato.

Perché piace così tanto? Perché non hai bisogno di un magazzino fisico, né tanto meno devi occuparti dell’inventario, degli imballaggi o delle spedizioni. In pratica è come avere un e-commerce a tutti gli effetti, ma senza le incombenze e le spese tipiche di un e-shop.

Comodo, non trovi?

Tra i tanti trend dell’e-commerce in costante evoluzione il dropshipping rappresenta uno dei più innovativi del momento che sta prendendo sempre più piede, sia per la praticità sia per i costi contenuti richiesti per lanciare una nuova attività. A questo punto entriamo nel mondo del dropshipping per capire come funziona, quali sono i vantaggi, i rischi e i potenziali guadagni.

Partiamo dalla definizione di dropshipping, nato dall’unione di due parole: “to drop” che significa cadere e “shipping” che vuol dire spedizione. In pratica è come se le spedizioni cadessero dal cielo, infatti puoi vendere i prodotti online senza possederli fisicamente.

Una volta che ricevi l’ordine da parte di un cliente, devi semplicemente inoltrarlo al fornitore che poi si occupa dello stoccaggio, della spedizione e della consegna del prodotto. Puoi vendere e guadagnare standotene comodamente seduto davanti al tuo pc direttamente da casa.

In questo modo eviti le rimanenze di magazzino, che si traducono in spese maggiori di stoccaggio, e non paghi la merce anticipatamente. Non hai bisogno di un magazzino, poiché puoi sfruttare quello di altri.

Puoi quindi concentrarti unicamente anima e corpo sul “core business” del tuo marketing, ossia la pubblicizzazione dei prodotti e del brand in generale, limitandoti ad inoltrare al fornitore gli ordini dei clienti quando arrivano.

Bisogna ovviamente considerare una serie di aspetti poiché, oltre ai vantaggi, ci sono anche una serie di rischi da calcolare prima di gettarti a capofitto in quest’avventura.

Quando si comincia una nuova attività la prima cosa da fare è valutare l’investimento richiesto. Dopo una prima analisi puoi così stilare un budget.

Il primo costo riguarda l’acquisto di un dominio su Internet e successivamente la realizzazione di un e-commerce. In entrambi gli step può essere molto utile sviluppare il tuo progetto e-commerce con Shopify, scegliendo il piano tariffario che preferisci in base alle tue possibilità. Dopo aver registrato il tuo dominio su Shopify puoi personalizzare il template secondo il tuo business e iniziare subito a vendere online. Avviare un sito in dropshipping con Shopify diventa così molto più semplice senza inutili perdite di tempo.

Devi poi analizzare il mercato per capire quali sono i settori più vantaggiosi e potenzialmente vergini. Se ad esempio vuoi aprire un dropshipping in abbigliamento, potresti rivolgerti ad un pubblico di nicchia vendendo capi per bambini o scarpe inerenti alla moda streetwear.

Altra operazione da fare è il lancio di una poderosa campagna di marketing per posizionarti nelle prime pagine della SERP e far conoscere il tuo brand sui social e in generale in qualsiasi “anfratto” del web. Infine devi conoscere i fornitori per il dropshipping. Meglio incontrarli di persona prima di avviare una partnership, quindi devi mettere in conto qualche viaggio anche all’estero se desideri espanderti oltre i confini nazionali.

Come già anticipato, i costi sono decisamente contenuti poiché puoi tagliare un bel po’ di spese relative al magazzino, al packaging e alle spedizioni. Non hai bisogno neanche di assumere del personale, poiché è un'attività che puoi gestire comodamente in autonomia.

Sui guadagni il discorso è un po’ più complesso, in quanto il margine è piuttosto variabile e oscilla tra il 5 e il 30%. Molto dipende dalla tipologia di business, dagli investimenti nel marketing, dal tempo dedicato e da tante altre variabili. Come in tutte le attività devi mettere in conto di andare in perdita nei primi tempi, per poi recuperare sul medio-lungo periodo.

Abbiamo già detto dei vantaggi relativi ai costi, che vengono notevolmente dimezzati rispetto ad un tradizionale e-commerce oppure ad un negozio fisico. Analizziamo più nello specifico quali sono gli altri vantaggi di natura pratica e commerciale.

Orari flessibili

Potendoti concentrare unicamente sull’aspetto commerciale dell’e-commerce, puoi gestire comodamente gli orari ed eventualmente integrare il dropshipping con un altro lavoro che già svolgi senza eccessive perdite di tempo.

C’è poi da considerare un altro vantaggio: non dovendoti occupare di consegne, imballaggi e gestione del magazzino puoi rispondere in un tempo ragionevolmente breve ai tuoi clienti, migliorando così la loro customer experience e dando l’idea di un brand presente e affidabile.

Spedizioni internazionali senza limiti

Con un e-commerce tradizionale devi organizzare le tue spedizioni personalmente e fare pagare le tariffe ai tuoi clienti, quindi anche il prezzo finale di un prodotto sarà maggiore. Se invece ti affidi al dropshipping puoi inviare prodotti in tutto il mondo senza ulteriori spese di spedizione, offrendo così un costo più competitivo senza rinunciare alla qualità.

Hai anche la possibilità di estendere i tuoi confini e vendere a clienti che si trovano dall’altra parte del mondo, affidandoti a fornitori esteri che già conoscono il mercato e sanno come muoversi. Raggiungi quindi mercati che, con il tradizionale e-commerce, sarebbero impossibili da conquistare.

Scegli il business che vuoi: dai mercati di massa a quelli di nicchia

Non dovendo stoccare la merce, non hai alcun limite per quanto riguarda la scelta dei mercati. Puoi quindi vendere prodotti generici oppure di nicchia, molto dipende dai clienti che intendi raggiungere.

Vantaggi anche per i fornitori

I vantaggi sono tangibili non solo per il venditore, ma anche per il fornitore che può ampliare il suo giro d’affari a condizioni competitive grazie ad una maggiore penetrazione commerciale.

Non è però tutto oro quel che luccica e quindi, per par condicio, è giusto analizzare anche i rischi che si corrono con un business alternativo come quello del dropshipping.

Concorrenza elevata

Pur essendo una formula innovativa, il dropshipping sta conquistando sempre più venditori online. Questo significa che per te la concorrenza aumenta in maniera considerevole e quindi devi trovare delle strade alternative per differenziarti dai tuoi competitor. Stila quindi un piano strategico ben definito per evitare brutte sorprese.

Fornitori non affidabili

Affinché questo business funzioni devi trovare fornitori affidabili che rispettino gli ordini. Se nel magazzino gli articoli ordinati sono esauriti, la tua reputazione viene macchiata e il tuo sito perde di appeal e di affidabilità.

Per evitare questi problemi puoi sincronizzare i dati e-commerce con la contabilità del magazzino, così ogni prodotto in vendita è effettivamente presente. Una buona idea è anche quella di farsi mandare foto e video dei prodotti per tastarne quasi con mano la bontà e la qualità.

Rischi per l’utente finale

Infine bisogna considerare i rischi per l’utente finale. Come detto i prezzi dei prodotti esteri sono più bassi, ma la situazione potrebbe ribaltarsi se vendi al di fuori della Comunità Europea. C’è infatti il rischio che gli oneri doganali ricadano sul consumatore, quindi informati bene sulla legislazione doganale dei paesi dove intendi vendere.

Fare dropshipping è una pratica sicuramente vantaggiosa, ma richiede comunque specifiche abilità e conoscenze. Datti quindi del tempo e non pensare di poter conseguire guadagni importanti nel giro di poche settimane. Le attività, soprattutto una particolare come il dropshipping, richiedono almeno 6-12 mesi prima di iniziare a dare risultati soddisfacenti. Considera il primo anno come un rodaggio e non scoraggiarti se le cose non ingranano subito.

Dedica il giusto tempo a questa attività: né troppo né troppo poco. In questo modo continui a svolgere un altro lavoro per garantirti uno stipendio adeguato, e contemporaneamente aiuti la tua “creatura” a crescere senza eccessive pressioni.

Come già suggerito nel corso dell’articolo, scegli con cura i tuoi fornitori. Non affidarti al primo che incontri, ma parla almeno con 4-5 di loro. Ci sono piccoli “trucchi” per capire se i fornitori sono affidabili o meno. Diffida di quei fornitori che:

  • chiedono soldi per farti entrare nel loro business;
  • utilizzano corrieri poco conosciuti;
  • non hanno mai lavorato in dropshipping;
  • cercando di tagliarti fuori dal mercato inviando la merce con volantini e inviti espliciti ad acquistare direttamente da loro.

Pollice in alto invece per i fornitori che:

  • ti consentono di monitorare la merce e la spedizione con foto e video;
  • inviano una notifica al cliente quando l’ordine va in consegna;
  • adottano politiche di reso vantaggiose per i clienti;
  • non impongono costi aggiuntivi;
  • accettano opzioni di pagamento flessibili.

Per concludere possiamo dire che fare dropshipping in Italia oggi conviene sicuramente, a patto di muoversi con i piedi di piombo in un mercato complesso e che deve essere conosciuto a fondo. Di certo gli e-commerce in dropshipping italiani stanno aumentando sempre di più, quindi bisogna seguire la direzione che sta prendendo il mercato.

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