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  1. Digital

Inbound marketing e Intelligenza Artificiale: introduzione

8 maggio 2019

| Giovanni Fracasso |
6 minuti per leggere
intelligenza artificiale e inbound marketing.png

L'Inbound Marketing non è una tecnologia specifica che viene utilizzata per fare digital marketing, ma una metodologia complessa che utilizza qualunque software, canale e possibilità si presenti, per fare attività di comunicazione - in senso lato - sul web, con lo scopo di trovare nuovi contatti e segmentarli in base alle informazioni che si acquisiscono su di loro. L'Intelligenza Artificiale è uno di questi strumenti strumenti che possono essere messi al servizio dell’inbound marketing.

Si parla di intelligenza artificiale (AI) quando si utilizzano sistemi informatici per imitare il processo decisionale umano, la risoluzione di problemi e il ragionamento. È un'area di informatica che tenta di imitare il livello di intelligenza negli esseri umani attraverso l'uso di computer e software, per eliminare l’intervento umano nei processi.

Non si deve confondere il termine lato intelligenza artificiale con l'apprendimento automatico: i concetti sono diversi e indicano cose diverse. L'apprendimento automatico è un'area dell'intelligenza artificiale che mira a utilizzare i principi comportamentali e di apprendimento con algoritmi: insomma, l’intelligenza artificiale si programma e poi ci fa risparmiare l’intervento umano.

L’inbound marketing è una metodologia che si concentra sull’attrazione del potenziale cliente, lavorando su quello di cui lui ha bisogno e su quello che lo porta verso l’acquisto di un servizio o di un prodotto. Nell’inbound marketing il focus centrale non è su quello che si vende, sul proprio prodotto o servizio, ma è sul cliente, sui suoi bisogni, sulle sue necessità.

Un software di marketing automation come HubSpot, che permette anche di gestire flussi di email, task, conversazioni con il Bot o altro, raccoglie i dati che sono necessari all’intelligenza artificiale per funzionare.

Con la metodologia inbound marketing i dati e le informazioni che si acquisiscono sul potenziale cliente o sul cliente crescono esponenzialmente. Lo stesso HubSpot, dalle informazioni di marketing, è arrivato a presentare funzionalità che permettono di raccogliere informazioni anche sull’assistenza ai clienti e la gestione del contatto commerciale. E tutte queste informazioni si possono mescolare.

Chi fa inbound marketing con Hubspot ha quindi a disposizione una grande quantità di dati che si possono utilizzare per fare previsioni e decidere dove puntare con le future campagne.

Ci vogliono soluzioni tecnologiche sempre più complesse per usare al meglio questi dati e le soluzioni includono l’intelligenza artificiale. Programmando, per esempio, il chatbot con le variabili IF si possono creare dei pattern per la raccolta delle informazioni molto molto complessi che, simulando le risposte dell’operatore umano, permettono all’utente di avere una customer experience completamente operativa.

Ci sono soluzioni, soprattutto in lingua inglese, come inboundwriter.com che consentono agli operatori marketing di ottenere delle previsioni sul rendimento di determinati contenuti ancora prima di pubblicarli. L’algoritmo analizza i dati dal web e in real time prova ad ipotizzare l’andamento di quel contenuto.


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Google sta investendo molto nella tecnologia e nei talenti che si occupano di AI. Considerando che Google vuole fornire una risposta a quasi tutte le domande che facciamo e cerca di anticiparle mentre le digitiamo sulla barra della ricerca, l’investimento in Intelligenza Artificiale per Google è determinante.

Per l’inbound marketing questo rappresenta un’opportunità, perché sia Google che l’inbound marketing condividono un obiettivo comune: il cliente - e le sue necessità - sono sempre al primo posto. Finché chi fa inbound marketing penserà a produrre contenuti di grande valore per i suoi potenziali clienti, Google sarà un grande alleato.

Il problema dell’introduzione di troppi dati mal gestiti nei sistemi di AI si presenta come un overload con implicazioni negative sul funzionamento. Perché l’intelligenza artificiale lavori bene è importante che chi si occupa di marketing raccogli i dati corretti, li tenga aggiornati e li possa utilizzare in tempo reale. Solo con queste condizioni l’AI può portare grande risultati e migliorare le prestazioni delle campagne marketing.

Ancora una volta l’utilizzo di un software come HubSpot, pensato per fare inbound marketing e in grado di classificare i dati all’interno di uno schema di “campagne marketing” ad hoc, oltre ad utilizzarli in tempo reale, diventa essenziale per massimizzare il connubio inbound marketing e intelligenza artificiale.

Una spinta importante nell’utilizzo della tecnologia AI è quella che punta al miglioramento delle prestazioni e del ROI delle campagne. I responsabili marketing hanno sempre più pressione per massimizzare i risultati e ridurre i costi. Grazie ai software che usano l’AI i professionisti del marketing possono accedere ad analisi predittive che migliorano le prestazioni delle loro campagne.

Anche se oggi molte funzioni del marketing cominciano ad essere automatizzate, in gran parte il marketing digitale, nel mondo, è ancora gestito dagli umani in maniera manuale. La continua implementazione delle tecnologie AI nell'inbound marketing non faranno altro che migliorarlo e ottimizzarlo ulteriormente.

Cosa succederà (o sta già accadendo)? Un sacco di cose, di cui alcune già molto evidenti.

La strategia dei contenuti sarà sempre meno concentrata sulle parole chiave target specifiche e sulla creazione di gruppi di argomenti. Già oggi lo strumento per la strategia dei contenuti di Hubspot ci da un'idea di come le macchine saranno in grado di supportarci, con proiezioni in real time e aggregando le informazioni complesse per aiutarci a produrre contenuti in linea con gli obiettivi e le performance che ci aspettiamo.

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La personalizzazione dei contenuti che vengono offerti sul proprio sito, adattando immagini e testi alle aspettative di chi sta navigando, è un altro plus che è reso possibile dalle integrazioni tra inbound marketing e intelligenza artificiale (vedasi gli smart content).

La segmentazione del contatto a livello individuale diventerà la norma nella comunicazione, complice l'intolleranza sempre più accesa delle persone-consumatori ai messaggi massivi, alle interruzioni e ai fastidi del vecchio marketing outbound. Significa sapere sempre quando è il momento giusto per un'email o una telefonata ad una persona, conoscendo il momento in cui questa si trova nel processo decisionale (contextual marketing).

I chatbot permetteranno di implementare messaggi con prospect e consumatori su vasta scala, senza grossi call center alla spalle, permettendo alle persone di conoscere quello che stanno cercando in modo puntale e preciso.

Se è vero che l’AI si sta sostituendo ad alcuni lavori, è anche altrettanto vero che crea lavori in altre aree, soprattutto perché l’Intelligenza Artificiale ha bisogno di operatori umani per impostarla e farla funzionare. Dopotutto siamo già in una società sovraccaricata di lavori: perché non permettere alla macchine di togliere un po’ di quel carico, in particolar modo dove le macchine ci permettono di rendere il lavoro ancora più efficiente? Come, appunto, nell’inbound marketing, dove l’utilizzo dei dati permette di avere delle performance straordinarie sui risultati del sales e della Customer experience.

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Giovanni Fracasso

Giovanni Fracasso

COO e CMO @ICT Sviluppo