Quando si pianifica una strategia di business per vendere online i propri prodotti e servizi, uno degli aspetti chiave che si analizza sono le caratteristiche e le abitudini di chi compra su internet, al fine di individuare quanto del nostro pubblico possiamo intercettare e dove e quali strumenti è meglio utilizzare.
Ogni paese ha le sue caratteristiche: chi è e come si comporta il cliente 2.0 italiano?
Lo scorso mese di maggio si è tenuto l’E-commerce Forum, nel corso del quale il consorzio NETCOMM ha presentato un rapporto sullo stato del commercio elettronico al dettaglio italiano nel 2016.
Abbiamo riassunto i dati salienti emersi dal rapporto in una Infografica, per dare un'immagine veloce del Cliente 2.0 italiano.
Com'è fatto l'italiano che compra su internet [infografica]
Sempre in base ai risultati esposti, cresce il livello di soddisfazione del cliente in merito all’esperienza di acquisto on line e con questa la propensione al riacquisto. Il 62,5% compra da un venditore online già utilizzato in precedenza, il 16% da un venditore trovato sul web e il 10.9% da un venditore conosciuto ma non ancora utilizzato.
I pagamenti in contante (contrassegno) o con bonifico bancario anticipato sono in calo, mentre offrire Paypal in alternativa alle carte di pagamento, sembra essere la scelta migliore per favorire la conclusione degli acquisti.
Gli e-shopper acquistano principalmente viaggi e turismo, elettronica, servizi assicurativi, abbigliamento e accessori; articoli per il benessere e alimentari sono invece le categorie in maggiore espansione al momento.
L'importanza della visualizzazione da dispositivi mobili.
L’analisi presentata mette in luce come, seppur ancora predominanti gli acquisti fatti da pc, sono in crescita quelli fatti da dispositivi mobili: sarà quindi ancora più importante per le aziende avere un sito e-commerce correttamente visualizzabile da tutti i dispositivi, ovvero puntare sul mobile commerce.
Tanto più, come si evince dai dati forniti da Consumerbarometer, problemi di navigazione portano il 22% degli intervistati a cercare un altro sito.
Come il sito web influenza le vendite tradizionali
Con la diffusione de dispositivi mobili è cambiato, inoltre, anche il modo di cercare informazioni da parte degli utenti, con un 34% di italiani che ricercano prodotti o servizi online e li comprano online e un 23% di utenti che ricerca informazioni online e compra offline.
Per il pubblico italiano intervistato, metodo di consegna privilegiato è proprio il ritiro in negozio (69%) mentre la spedizione a casa è stata scelta dal 22%.
Sono dati molto interessanti per le aziende che hanno un negozio e vogliono vendere online. La scelta prevalente di ritirare in negozio, può essere letta come una propensione a ricercare online informazioni sul mercato locale, non solo il miglior prezzo.
La presenza online, quindi, sia con un sito web o un sito e-commerce, lavorare su e con i canali social e soprattutto curare l’ottimizzazione delle pagine per i motori di ricerca è utile per lo sviluppo del mercato locale.
Ogni mercato ha le sue caratteristiche, i suoi vantaggi e le sue sfide, anche quello digitale. I segnali sono positivi, le vendite online crescono, si diffondono gli strumenti digitali e cambiano le abitudini degli italiani, che si informano, chiedono e ricercano online informazioni per attività o acquisti, anche, nella propria zona.
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Alcune informazioni sull'autore
Paola Natarelli
Senior Inbound Marketing Specialist | HubSpot Expert
Mi occupo dello sviluppo dei progetti di inbound marketing & sales affiancando i clienti nella fase di pianificazione, realizzazione e analisi delle campagne e ad istruirli nell'utilizzo della piattaforma HubSpot Marketing & Sales.
Background formativo eclettico, dal diploma di Liceo Linguistico, alla Laurea in Relazioni economiche internazionali, ai corsi di informatica, di scrittura creativa e di inbound marketing. "Smanettona" di inclinazione, ho sempre lavorato in aziende legate all'informatica e alla tecnologia, sia nel commerciale che nel marketing. Usare HubSpot è per me una sfida dal punto di vista tecnologico e metodologico: un'incredibile opportunità di affrontare e partecipare attivamente alla digital transformation.
Quando non studio per le certificazioni della HubSpot Academy, mi dedico allo studio della lingua giapponese, perché quella per il Giappone è una vera e propria ossessione che non sembra voler passare. よろしく!