Immaginate di essere in cucina, davanti a una ricetta ambiziosa: un piatto ricco, con ingredienti che si intrecciano in sapori complessi, un’esplosione di gusto che vi distingue da tutto il resto.
Ora, pensate a cosa succede se iniziate ad aggiungere spezie a caso, condimenti che non servono, passaggi inutili solo per far vedere quanto siete bravi. Il risultato? Un pasticcio immangiabile, un caos che rovina il piatto invece di elevarlo.
Questo è il dilemma di chi si avvicina a un progetto e-commerce: la complessità è il sapore del tuo business, ciò che lo rende unico e competitivo, ma se la lasci degenerare in complicazione, finisci per servire un disastro.
La domanda è: come trovi l’equilibrio?
Come semplifichi senza appiattire tutto, mantenendo la ricchezza che il tuo negozio online merita?In questo articolo esploreremo il segreto di un e-commerce vincente: semplificare senza semplificare troppo.
Non si tratta di buttare via ciò che rende il tuo progetto speciale, ma di orchestrarlo con intelligenza, tagliando il superfluo e valorizzando l’essenziale.
Prenderemo spunto dal Metodo ICT Sviluppo, un approccio che ho descritto nel mio libro "E-commerce - Il Business della Complessità" (in uscita ad Aprile 2025, edito da Berica Editrice), e lo arricchiremo con strumenti pratici per applicare queste idee al vostro negozio online, con esempi che vi aiuteranno a vedere come funzionano nella realtà, che siate un piccolo artigiano o un manager di una grande impresa.
Preparatevi a scoprire come trasformare il caos in un sistema che vende, senza perdervi nei labirinti che troppe agenzie vorrebbero costruirvi intorno.
La complessità é vita, la complicazione é caos
Partiamo da un principio fondamentale del Metodo ICT Sviluppo: la complessità non è il tuo nemico.
È il respiro del tuo business, il ritmo che dà vita a un e-commerce ambizioso.
Pensate a un negozio online che vende abbigliamento di lusso: listini diversi per ogni paese, personalizzazioni per i clienti VIP, integrazioni con magazzini sparsi in tre continenti - è complesso, sì, ma è ciò che lo rende unico, ciò che gli permette di competere con i giganti.
Eliminare questa complessità sarebbe come strappare le ali a un uccello: non volerebbe più.
Ma c’è un serpente in agguato, come scrivo nel libro: “La vipera della complessità si chiama ‘Complicazione’.
È il momento in cui la complessità smette di essere un’opportunità e diventa un peso morto, un ostacolo che rallenta, confonde e, alla fine, distrugge.”
La complicazione è quando quel negozio di lusso aggiunge un configuratore 3D che nessuno usa, un checkout con dieci passaggi invece di tre, un sistema di report che sputa dati inutili invece di insight chiari. È il caos che nasce da scelte sbagliate, da fornitori che vi spingono a comprare soluzioni inutilmente intricate per gonfiare le loro fatture.
Il Metodo ICT Sviluppo ci insegna a distinguere: abbraccia la complessità necessaria -quella che serve al tuo business - e rifuggi le complicazioni evitabili - quelle che servono solo agli altri.
Ma come fai a riconoscerle?
E come le gestisci senza perdere il controllo? Qui entrano in gioco alcune teorie che possono guidarti, e che si intrecciano perfettamente con il nostro metodo.
Il principio di Pareto: concentrati sull’essenziale
Cominciamo con una regola d’oro che ogni imprenditore dovrebbe tatuarsi sul braccio: il principio di Pareto, noto anche come regola dell’80/20. Dice una cosa semplice ma potente: l’80% dei tuoi risultati viene dal 20% delle tue azioni.
Applicato all’e-commerce, significa che la maggior parte delle tue vendite, della soddisfazione dei clienti, del successo del tuo negozio dipende da poche cose fondamentali- non da tutto quello che potresti fare. Immaginate un piccolo merchant che vende saponi artigianali: investire tempo e soldi in un sito con effetti visivi spettacolari potrebbe sembrare una buona idea, ma se il 20% che conta davvero - foto chiare dei prodotti, un carrello semplice, spedizioni affidabili - non funziona, quei fronzoli non salveranno il business. Nel Metodo ICT Sviluppo, usiamo questo principio per iniziare ogni progetto: capiamo quali sono i “pochi” elementi che fanno la differenza e ci concentriamo lì.
Nel libro parlo di un retailer di elettronica che voleva crescere in Europa: “Per i listini multi-valuta, Shopify Markets è la rispostà - livello 1. Non serve altro.” Perché complicarsi con un sistema personalizzato quando una funzione nativa risolve l’80% del bisogno?
La semplificazione qui non è tagliare per risparmiare, ma scegliere con intenzione ciò che dà valore, evitando di disperdere energie in quel 80% di attività che porta solo il 20% di risultati.
Provate a fare lo stesso: mappate le vostre priorità - catalogo, checkout, visibilità - e chiedetevi: “Qual è il 20% che mi porterà più lontano?” Poi, costruite su quello.
La Matrice Cynefin: navigare il terreno giusto
Ma non tutta la complessità è uguale, e non tutti i problemi si risolvono con una checklist. Qui entra in gioco la matrice Cynefin, un modello inventato da Dave Snowden che funziona come una bussola per orientarti in situazioni diverse. Immaginate una mappa con quattro zone: il semplice (dove tutto è chiaro, come seguire una ricetta), il complicato (dove serve un esperto per mettere insieme i pezzi, come montare un mobile IKEA), il complesso (dove le cose si intrecciano in modi imprevedibili, come allevare un cucciolo), e il caotico (dove regna il disordine totale, come un incendio).
Un e-commerce vive spesso nel quadrante complesso: hai clienti che cambiano idea, mercati che si muovono, tecnologie che evolvono - non puoi prevedere tutto, ma puoi imparare strada facendo.
Nel libro sottolineo: “La complessità richiede flessibilità, intuizione, un approccio che si adatta al flusso, non una corazza di procedure che la soffoca.”
Cynefin ci aiuta a capire che trattare un progetto e-commerce come “solo complicato” - buttandoci sopra soluzioni rigide come un headless costoso o un middleware inutile - è un errore. Pensate a un negozio di scarpe che vuole vendere su sito, app e TikTok: è complesso, sì, ma non serve ricostruire tutto da zero.
Il Metodo ICT Sviluppo usa Shopify per testare e iterare: partiamo con integrazioni native (livello 1), aggiungiamo un’app come Channelize (livello 2) per i social, e solo se serve un’experience unica passiamo a un tema custom (livello 4).
La semplificazione qui è un processo dinamico: provi, aggiusti, cresci - senza complicarti con sistemi che non ti seguono.
Lean Thinking: elimina gli sprechi
Un’altra teoria che si sposa con il nostro metodo è il Lean Thinking, nato nelle fabbriche Toyota e oggi un faro per chi vuole semplificare senza perdere efficacia. Il cuore del Lean è eliminare gli sprechi - tempo, risorse, effort - che non aggiungono valore per il cliente. In un e-commerce, uno spreco potrebbe essere un checkout con troppi campi da compilare: ogni passo in più è un rischio che il cliente abbandoni il carrello.
Oppure, un sistema ERP pieno di funzioni che nessuno usa, come moduli di analisi che nessuno guarda. Il Metodo ICT Sviluppo applica il Lean dividendo il progetto in blocchi e chiedendo: “Questo serve davvero?”
Nel libro racconto di Anna, l’artigiana delle marmellate: “Per le spedizioni, Shopify ha una funzione base per calcolare i costi - livello 1. Ma se volesse tracciare i pacchi? Livello 2 con AfterShip.”
Non aggiungiamo un sistema logistico complicato -usiamo solo ciò che dà valore (tracciabilità per il cliente) e tagliamo il resto. Immaginate il vostro negozio: quante funzioni avete aggiunto “perché sì”? Lean vi spinge a guardare il flusso -dal cliente che cerca al pacco che arriva - e a eliminare ogni ostacolo inutile. È semplificazione che non impoverisce, ma rafforza.
Design Thinking: parti dal cliente
E poi c’è il Design Thinking, un approccio che mette il cliente al centro, non la tecnologia. Si basa su cinque fasi: empatia (capire i bisogni), definizione (chiarire il problema), ideazione (trovare idee), prototipazione (testarle), e testing (migliorarle). Pensate a un negozio middle market di elettronica: i clienti si lamentano di un sito lento.
Un’agenzia potrebbe dire: “Facciamo un headless!”
Ma il Design Thinking ci ferma: prima capiamo (empatia) - il problema è il caricamento, non il design - poi definiamo (velocità sotto i 3 secondi), ideiamo (tema più leggero?), prototipiamo (un tema Booster), e testiamo (carica in 2 secondi?).
Nel Metodo ICT Sviluppo, questo si riflette nel “comprendere il progetto”. Nel libro: “Marco vuole un e-commerce che gestisca listini multi-valuta, un sito più veloce, recensioni.” Partiamo dal cliente - vuole chiarezza e velocità - e costruiamo solo ciò che serve, livello per livello, senza complicazioni. Design Thinking ci ricorda che semplificare non è togliere per forza, ma aggiungere con uno scopo: ciò che il cliente vede e sente.
Il Metodo ICT Sviluppo: la tua guida pratica
Ora mettiamo tutto insieme con il Metodo ICT Sviluppo, che nel libro descrivo come “un framework flessibile, un invito a pensare in modo alto - quasi filosofico - pur tenendo i piedi piantati nel terreno pratico.” Si basa su sette livelli, dalla semplicità di Shopify base (livello 1) al composable estremo (livello 7), ma il principio è uno: vai dritto al punto. Per un piccolo e-commerce, usi il livello 1 (Shopify base) e magari il 2 (un’app come SEO Booster). Per un middle market, arrivi al 5 (un’app privata per i resi). Per un enterprise, tocchi il 7 (composable per totem). Prendete un negozio di libri usati: vuole un sito, spedizioni tracciate, e suggerimenti per i lettori.
- Livello 1: Shopify per il sito - catalogo e carrello pronti.
- Livello 2: AfterShip per le spedizioni - tracciabilità senza caos.
- Livello 5: Un’app privata con AI per suggerire titoli - valore senza complicazioni.
Non serve un headless per “scalare” o un sistema complicato per “essere omnicanale” - Shopify ti dà ciò che serve, e il metodo ti guida a non esagerare. È Pareto (focus sull’essenziale), Cynefin (adatta il flusso), Lean (taglia gli sprechi), e Design Thinking (pensa al cliente) in un unico approccio.
Conclusione: semplifica con coraggio
Semplificare senza semplificare troppo è il segreto di un e-commerce vincente. Non si tratta di ridurre il tuo negozio a una scatola vuota, ma di dargli forma - abbracciare la complessità che lo rende vivo e tagliare le complicazioni che lo soffocano. Chiudo con una frase: “Semplificare significa progettare con una visione chiara, rispettando ciò che rende il tuo e-commerce unico senza cedere alla tentazione di complicarlo solo per far contento chi ti manda la fattura.”
Con queste teorie e il Metodo ICT Sviluppo, hai una mappa: usala per costruire un negozio che cresce, vende e respira - senza inciampare nel caos.
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Alcune informazioni sull'autore

Giovanni Fracasso
COO e CMO @ICT Sviluppo