Stai pensando di vendere all’estero tramite un marketplace? Sappi che non solo è un’ottima idea per dare nuovo slancio alla tua attività, ma è fortemente consigliabile soprattutto se vuoi allargare i tuoi confini geografici e digitali. In questo articolo ti spiegheremo proprio come vendere all’estero prodotti italiani, un’operazione che può essere molto redditizia ma solo se usi gli strumenti adatti e ti muovi verso la giusta direzione.
Puoi decidere di vendere all’estero se:
- Hai creato un sito “ex novo” e vuoi raggiungere un pubblico molto ampio e variegato che superi i confini nazionali;
- Hai già un e-commerce ma vuoi ampliare i confini e quindi rivolgerti ad una platea più ampia per dare maggiore sfogo alla tua attività oltreconfine.
Commercializzare all’estero può darti grandi soddisfazioni, ma sappi che il percorso non è così semplice proprio per l’alta competitività dei mercati. Prima ancora di scegliere la piattaforma dove lanciare i tuoi prodotti dovresti affidarti ad un team competente e qualificato, a partire da un ecommerce marketplace manager, una figura professionale che si occupa di gestire l’operatività e la strategia di vendita su un marketplace.
Vendere all’estero online tramite marketplace: vantaggi e svantaggi
É una buona pratica, prima di avviare qualsiasi attività, soppesare i pro e i contro per capire dove pende l’ago della bilancia. Analizziamo quindi quali sono i vantaggi e gli svantaggi di vendere online su mercati esteri tramite marketplace.
I vantaggi
Perché usare un marketplace per vendere i propri prodotti all’estero? Innanzitutto per una questione pratica ed economica, dal momento che molte delle operazioni più noiose vengono sbrigate direttamente dai marketplace. Non dovrai quindi perdere tempo tra lungaggini burocratiche e tortuosi iter legali per avviare e gestire la tua attività, recuperando tempo prezioso e senza sprecare troppe risorse economiche.
Un altro grande vantaggio dei grandi marketplace europei è la visibilità: non dovrai sgomitare con i siti competitor per guadagnare un posto al sole nella Serp dei principali motori di ricerca, poiché le piattaforme dove sono venduti i tuoi prodotti già sono perfettamente posizionate.
Considera che, quotidianamente, sono milioni gli utenti sparsi in tutto il mondo che navigano sui marketplace, dove c’è quindi un notevole “affollamento” che può facilmente tradursi in molte visite sulle schede dei tuoi prodotti. Inoltre i marketplace sono percepiti come piattaforme autorevoli e sicure, quindi gli utenti spendono e inseriscono i loro dati senza troppi timori.
E ancora i marketplace ti alleggeriscono tutto il lavoro relativo alla gestione del magazzino e alla preparazione degli ordini, facilitando la penetrazione nei mercati grazie ad una trafila burocratica più snella. A tal proposito può essere utile capire cos’è e come funziona il dropshipping all’estero, di cui parleremo più avanti.
Gli svantaggi
Non c’è rosa senza spine e quindi, guardando l’altra faccia della medaglia, si registra inevitabilmente qualche criticità.
Ad un’elevata visibilità fa da contraltare una grande concorrenza. Ci sono tantissimi altri competitor che vendono i tuoi stessi prodotti, quindi devi trovare delle soluzioni alternative per differenziarti. Potresti quindi crearti il tuo pubblico in una nicchia di mercato ancora “vergine”, oppure valorizzare i tuoi prodotti facendo emergere le loro caratteristiche peculiari. Se ad esempio vendi pezzi unici nel loro genere, puoi sottolineare proprio l’esclusività della merce.
Per quanto riguarda le commissioni sugli annunci e sulle transazioni sulle quali le piattaforme guadagnano, non hai margine di movimento: per entrare nell’arena dei marketplace devi necessariamente accettare le regole del gioco, senza possibilità di modificarle.
Dopo aver venduto un prodotto su un marketplace, i tempi per incassare il denaro potrebbero essere molto lunghi e dipendere dalle politiche fiscali adottate nel paese dove hai venduto. Infine su un marketplace il livello di personalizzazione del tuo shop online è molto limitato, quindi non puoi adottare specifiche strategie di brand identity per differenziarti con originalità dai tuoi competitor.
Vendita tramite marketplace e vendita tramite e-commerce a confronto
Oltre ai marketplace, naturalmente hai la possibilità di vendere i tuoi prodotti all’estero direttamente tramite il tuo e-commerce. Conviene? Quale delle due soluzioni è la migliore? Per rispondere a questa domanda mettiamo a confronto i marketplace con gli e-commerce per capire come funzionano e quali sono le loro caratteristiche principali.
Il marketplace è una piattaforma “aggregatrice” che favorisce l’incontro dei brand con i clienti e che offre in vetrina prodotti di qualsiasi categoria. Non richiede costi iniziali particolarmente pesanti e gestisce in proprio tutte le attività legate alla logistica, alla fatturazione, alla spedizione, al reso, alle tipologie di pagamento e alla sponsorizzazione.
A disposizione del brand viene messo un spazio definito che non può essere modificato né personalizzato, ma in compenso garantisce una grande visibilità.
L’e-commerce è invece il sito di un’azienda che vende i suoi prodotti. Generalmente si vende un’unica categoria di prodotti, quindi è più facile rivolgersi ad un pubblico targettizzato e non generico.
I costi iniziali sono più sostenuti rispetto ad un marketplace, sia per la creazione che per la sua ottimizzazione in chiave SEO. In compenso hai la massima libertà nella personalizzazione dell’interfaccia del sito, potendo creare una veste più accattivante e in linea con il tuo target di pubblico e il settore in cui operi.
L'ecommerce rappresenta un valido strumento solamente se si è disposti ad investire in advertising e in tutto quello che è necessario per aumentare la brand awareness. Solo così l'ecommerce potrà avere visite e vendite. Con i marketplace la storia cambia perché per vendere si sfrutta la brand awareness del marketplace stesso.
Non sai se vendere all’estero tramite marketplace o un sito proprietario? C’è una terza opzione: avere un e-commerce e contemporaneamente vendere i tuoi prodotti anche tramite un marketplace. In questo modo puoi sfruttare i due canali di vendita, valutando se riesci a gestire entrambe le spese o se preferisci in futuro puntare su uno o sull’altro.
Perché scegliere Shopify per vendere all’estero?
Se stai pensando di vendere all’estero, ti consiglio di prendere seriamente in considerazione l’idea di lanciare un progetto Shopify. Una volta creato il tuo sito e dopo aver scelto il mercato di riferimento, devi impostare e configurare i pagamenti multi-valuta, operazione che puoi fare in modo veloce e intuitivo con il sistema che ti mette a disposizione Shopify. Oltre ad un supporto continuo, puoi visionare tutorial molto pratici che ti spiegano come vendere sui mercati esteri.
Vendere all’estero senza IVA: cosa bisogna sapere?
Per vendere all’estero la tua merce devi comprendere bene la normativa che riguarda l’applicazione dell’IVA. Non conta il paese dove risiede il cliente, privato o azienda che sia, ma piuttosto il paese dove la merce sarà inviata.
Per quanto riguarda il commercio elettronico indiretto, che comprende la cessione fisica di beni materiali in seguito ad un pagamento, bisogna fare una distinzione tra:
- paesi extra-UE che sono esenti dall’IVA secondo l’art. 8 del DPR 633/1972. L’IVA rappresenta una tassa sul consumo, quindi va incassata dallo Stato dove il bene viene materialmente consumato e fruito. Quando la merce arriva a destinazione il cliente deve pagare in dogana i dazi e l’IVA previsti nel paese di destinazione;
- paesi UE. In tal caso le cose sono più complicate. Il punto fondamentale è che gli importi non sono imponibili se il cliente è un “soggetto passivo”. Quindi se il cliente è una partita IVA, non viene applicata alcuna aliquota IVA. Se invece il cliente è un privato, allora va aggiunta l’IVA. Da ricordare inoltre è che vige il principio di destinazione: se ad esempio devi spedire dal tuo sito che opera in Italia un prodotto in Francia ad un cliente francese devi applicare l’aliquota francese e non quella italiana.
Dropshipping: cos’è e come funziona
Precedentemente abbiamo fatto accenno al dropshipping, una pratica diffusa sia nei marketplace sia negli e-commerce, soprattutto se rivolti all’estero.
Il dropshipping è una soluzione flessibile e molto pratica: non hai bisogno di un magazzino dove stoccare i prodotti da rivendere, ma puoi acquistarli solo dopo averli venduti. Anche in questo caso però i prodotti da te acquistati non devono passare per il magazzino, poiché sarà direttamente il fornitore a spedire l’articolo ordinato al cliente finale.
In poche parole non hai bisogno di un magazzino fisico e puoi tagliare un bel po’ di spese e di criticità per quanto riguarda la logistica, il packaging, la spedizione, i resi ecc. Puoi dire addio anche alle giacenze, che spesso si traducono in perdite economiche piuttosto significative determinate dal reperimento o l’obsolescenza dei prodotti.
Il dropshipping ti consente di focalizzarti unicamente sulle strategie di vendita, sulla comunicazione e sulle attività di marketing più redditizie per la tua attività.
Conclusioni
Adesso hai maggiori nozioni sulla vendita all’estero online, quindi devi semplicemente scegliere come “aggredire” il tuo mercato di riferimento e quali sono i canali più idonei alle tue necessità e strategie di marketing.
Nel corso dell’articolo abbiamo parlato dei marketplace come uno strumento utilissimo per vendere all'estero. Sono strumenti differenti dagli ecommerce ma sono altrettanto utili per riuscire ad incrementare vendite e fatturato.
Se ancora non conosci quali sono i principali marketplace nel settore moda, scarica l’ebook gratuito a fondo pagina, una guida che compara le caratteristiche dei principali marketplace su cui andare a vendere.
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