Questo blog è stato sviluppato utilizzando Nuxt.js per il front-end, Vercel per hosting e Sanity come CMS headless. Vedi il case.

Categoria:
  1. Ecommerce
Tag:

Ecommerce alimentare: prospettive e tendenze per il food online

10 aprile 2024

| Giovanni Fracasso |
11 minuti per leggere
ecommerce cibo food.jpg

Aprire un ecommerce di prodotti alimentari è un’idea che solletica la mente di molti merchant. Nel periodo di pandemia la richiesta di prodotti alimentari online è schizzata alle stelle e anche dopo la fine del lockdown molte persone hanno continuato ad acquistare alimenti online, ritenendola una pratica sicura e veloce.

Che si tratti di un supermercato, di un famoso cioccolatiere o di un produttore di alcolici, tutti i commercianti con e-commerce possono trarre vantaggio dalle tendenze di crescita degli acquisti online di alimenti e bevande.

Il settore è un panorama competitivo che, come qualsiasi altro mercato, richiede le giuste piattaforme di commercio e strategie di marketing per prosperare. A differenza di altri settori, la normativa per creare un ecommerce alimentare è molto più stringente di altri settori e impone delle regole rigide.

Anche noi di ICT Sviluppo abbiamo seguito i nostri clienti nel campo alimentare che si sono affacciati al mondo di internet in questi anni e abbiamo assistito alla crescita dei volumi dell'e-commerce di alimenti e bevande. Ed è decisamente il settore che - forse - nella nostra esperienza, sta portando maggiori soddisfazioni a chi investe con un progetto concreto.

Ecco perché siamo convinti che chi ha un'attività alimentare, B2B o B2C che sia, oggi debba quanto meno riflettere sull'opportunità di investire nello shop online.

Ecco alcuni spunti legati al mondo ecommerce alimentare in Italia che potrebbero darti degli spunti di riflessione.

C'è sempre un pubblico che si aspetta e pretende le cose belle della vita, c'è sempre qualcuno con abbastanza soldi da spendere per cose che i più reputano superflue. Anche l'ecommerce alimentare ha la sua nicchia di lusso.

Cibi e bevande di lusso, come liquori rari o cioccolatini unici, sono prodotti difficili da acquistare, soprattutto per chi vive lontano dalle grandi città.

Spiegare il tuo marchio, come vengono prodotti i cibi e le bevande che commercializzi e cosa li rende un bene di lusso così speciale, fa parte di una strategia di marketing di successo.

Si separano dagli altri produttori di pandori e colombe di fascia alta concentrandosi su ciò che rende unico il loro prodotto, cioè che viene creato utilizzando un processo e una ricetta che si tramanda da generazioni e puntando sui grandi riconoscimenti che sono stati in grado di ottenere grazie a questi processi.

Alcuni clienti fanno acquisti in determinati negozi per motivi morali ed etici, ad esempio per sostenere le piccole imprese. Altri possono scegliere di farlo per ragioni più specifiche, come esigenze dietetiche, magari per intolleranze di qualche tipo, come per esempio quella al glutine.

Un ecommerce alimentare è in una posizione unica qui, rispetto a tutti gli altri settori: Il cibo è un affare che coinvolge tutte le persone e tutti i giorni, quindi c'è un mercato potenzialmente illimitato. Ma come sempre, quando si vendono prodotti di prima necessità, le nicchie sono quelle che possono permettere a chi vende margini migliori.

Offrire articoli non comuni, difficili da reperire nei negozi di alimenti e bevande convenzionali, può far risaltare il tuo negozio e-commerce di food e conquistare clienti altamente fidelizzati.

Il targeting dei clienti appena visto, che vuole prodotti di nicchia o di lusso, non è una novità per chi mastica comunicazione o ha già provato esperienze di ecommerce. Ma c'è una importante strategia di vendita che è possibile con i prodotti alimentari: la possibilità di offrire abbonamenti a dei rifornimenti di articoli prodotti o altre forme di riordino automatico che facilitano gli acquisti ripetuti.

Entrambe queste proposte sono legate alla natura stessa del prodotto alimentare: deperibile (quindi non posso fare grandi scorte, generalmente) e consumabile (si consuma mangiandolo o bevendolo, quindi deve essere ricomprato se fa parte della nostra "dieta").

In linea generale, i clienti consumano naturalmente i prodotti alimentari quando sono ancora freschi. Quanto più freschi sono, più vengono visti di qualità e salutari. I prodotti deperibili costringono i clienti a ripetere l'acquisto molto più rapidamente rispetto ad altri tipi di prodotti. Quindi, i negozi di e-commerce di cibi e bevande hanno un grande vantaggio nel trasformare i consumatori in clienti abituali.

L'abbonamento ha un vantaggio rispetto all'acquisto ripetuto: che si automatizza il processo e si riducono le variabili legate alla curiosità dell'acquirente che va, magari, velocemente alla ricerca di un prodotto alternativo.

Racconto un aneddoto personale. Anni fa avevo programmato una vacanza a Vienna e mi sarei trovato a festeggiare il sesto compleanno di mia figlia lontano dalle sue amiche. Per rendere l'occasione speciale mi sono messo alla ricerca su web di una torta personalizzata da farmi consegnare in hotel: ho trovato il sito ecommerce di una pasticceria che mi ha fatto scegliere il modello di torta, le personalizzazioni (scritte e colori) e luogo ed ora della consegna.

Era un po' caro, ma come non farlo per una figlia e il suo compleanno?

Molti commercianti, come il negozio di pasticceria che mi ha offerto questo servizio, conoscono il valore della personalizzazione del prodotto come pure dell'assistenza nella personalizzazione del prodotto (quanto grande devo prendere la torta? Devo tenerla in frigo? Per quante persone? Con quali alimenti viene prodotta?).

Passiamo a vedere l'aspetto un po' più tecnico per chi si sta chiedendo come aprire un ecommerce alimentare in Italia. Intanto ci sono a disposizione almeno 4 soluzioni:

  • Negozio online: adattamento 1:1 della spesa online e del modello di business attuale. I rivenditori - spesso già con la loro attività e magazzino fisico - vendono i prodotti anche nei loro negozi online;
  • Marketplace: i rivenditori espandono il proprio catalogo inserendo prodotti propri o di partner su piattaforme di terze parti;
  • Consegna pasti: i fornitori vendono cibo preparato online e consegnano a domicilio con cadenze variabili - a seconda della deperibilità del prodotto;
  • Abbonamento: i rivenditori consegnano ad esempio drogheria preparata per cucinare sulla base di un abbonamento (che, come abbiamo visto, non è un "ordine ricorrente")

L'internazionalizzazione degli ecommerce ha aperto le porte ai mercati esteri anche per piccole e medie realtà che si occupano di food, dai negozianti ai produttori di generi alimentari, offrendo loro l'accesso a nuovi clienti e l'opportunità di espandersi in nicchie di mercato con prodotti regionali, facendosi conoscere ovunque.

I rivenditori di generi alimentari online belgi, ad esempio, ottengono un quarto dei loro acquisti da clienti stranieri. In questo caso i negozi online hanno il vantaggio di essere naturalmente multilingue.

Altri esempi dagli Stati Uniti, come Amazon International Food Market e Global Food, dimostrano anche che gli alimenti durevoli sono adatti per la vendita al dettaglio online internazionale.

In Italia ci sono un sacco di specialità regionali che possono trovare "spazio" nel carrello degli acquisti di clienti da tutto il mondo: pensa alla vastità di prodotti (cibi e vini) che vengono osannati in tutto il mondo e godono del supporto di consorzi e promotori locali.

Per vendere prodotti alimentari online a norma di legge devi conoscere bene sia i requisiti che le normative. Per qualsiasi tipo di e-commerce devi adempiere a determinate regole che scandiscono l’intero processo di vendita e spiegare:

  • Termini d’uso del sito e del servizio;
  • Condizioni generali di vendita per gli acquirenti;
  • Informativa sul trattamento dei dati personali rilasciati dagli utenti durante la navigazione.

Per aprire un e-commerce alimentare serve qualche accorgimento in più, trattandosi di prodotti che finiranno sulla tavola e che quindi devono sottostare a maggiori controlli.

Nello specifico i beni alimentari devono rispettare le prescrizioni dettate da:

  • Regolamento Europeo 1169/2011/UE che indica gli adempimenti necessari a tutelare la salute del consumatore;
  • D.Lgs. 114/1998 (Decreto Bersani) che impone requisiti morali e professionali al gestore del sito.

Approfondiamo il discorso relativo ai requisiti morali e professionali.

Requisiti morali

Non possono aprire e-commerce alimentari i soggetti che:

  • Sono ritenuti delinquenti abituali, professionali o per tendenza, a meno che non siano stati completamente abilitati;
  • Sono stati condannati per un delitto non colposo con una pena detentiva non inferiore a 3 anni;
  • Hanno riportato una condanna per usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione, riciclaggio, ricettazione, bancarotta fraudolenta e insolvenza fraudolenta;
  • Hanno riportato condanne per reati contro l’igiene e la sanità pubblica;
  • Hanno riportato due o più condanne, nei 5 anni precedenti all’inizio dell’attività, per delitti in frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti.

Requisiti professionali

Per aprire un e-commerce alimentare è necessario possedere almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione di alimenti riconosciuto dalle regioni;
  • Aver lavorato per almeno 2 anni negli ultimi 5 presso un’attività di vendita o produzione alimentare;
  • Avere un diploma di scuola secondaria superiore o una laurea attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti;
  • Aver svolto, per almeno 2 anni degli ultimi 5 (anche non continuativi), un’attività di vendita all’ingrosso o al dettaglio di prodotti alimentari, o almeno averci lavorato.

Chiudiamo la parte relativa alla normativa con un focus sul prodotto che, alla fine, è il cuore pulsante del tuo business.

Il processo di vendita deve essere chiaro e trasparente per il consumatore, sempre e comunque, a maggior ragione quando si tratta di prodotti alimentari. In sostanza devi spiegare come funziona l’intero processo di vendita e indicare chiaramente le caratteristiche del prodotto.

Ecco i dati che devi riportare obbligatoriamente:

  • Nome dell’alimento;
  • Ingredienti utilizzati e la quantità;
  • Eventuale presenza di allergeni;
  • Modalità di conservazione;
  • Per i prodotti trattati vanno indicate le metodologie di trattamento applicate;
  • Paese d’origine dell’alimento;
  • Grado alcolico per le bevande che contengono un tasso alcolico superiore all’1,2%;
  • Dichiarazione nutrizionale.

Presta la massima attenzione nella descrizione della scheda prodotto, poiché sei tu il diretto responsabile delle informazioni dichiarate e della qualità degli alimenti. Anche per i prodotti alimentari c’è la possibilità di effettuare il reso entro 14 giorni a partire dalla consegna. Diritto che però decade nella vendita di beni che si deteriorano o scadono rapidamente.

Non c’è rosa senza spine e anche nel food ecommerce bisogna analizzare e affrontare alcune problematiche che analizziamo di seguito.

Consegne

I clienti, dall'altro lato, chiedono consegne sempre più rapide in tutto il settore dell'e-commerce. Le grandi aziende tecnologiche come Amazon e Google stanno persino iniziando a offrire la consegna in giornata per soddisfare le aspettative dei clienti in continua crescita. Per il food è ancora più impellente questa necessità, soprattutto quando si parla di prodotti freschi.

Le informazioni sui prodotti

Le informazioni sui prodotti e sugli acquirenti sono il carburante per un business online e il settore alimentare non fa eccezione. L'esperienza di acquisto e il successo delle vendite dipendono fortemente dalla qualità dei dati forniti dai rivenditori per le vendite online.

I requisiti per la struttura e il contenuto dei dati sono più elevati rispetto alla vendita al dettaglio convenzionale (spedizioni, tempistiche, resi...). Inoltre, i requisiti sulla consegna e gestione del prodotto possono variare anche nei diversi paesi e regioni, il che è rilevante, ad esempio, nel commercio transfrontaliero.

I dati sul prodotto qui hanno molte più sfaccettature rispetto alla semplice presentazione dei prodotti. Per quanto riguarda l'etichettatura degli alimenti, si applicano le stesse regole normative dei negozi fisici.

Poiché gli acquirenti non possono toccare le merci online per ottenere informazioni dettagliate, i rivenditori dovrebbero rendere le informazioni sui prodotti il ​​più trasparenti possibile. Più informazioni come informazioni dietetiche, data di scadenza e descrizione dettagliata del prodotto possono essere visualizzate dall'acquirente, più fiducia viene creata.

Il mercato dell'e-food ha requisiti particolarmente elevati per fornire trasparenza delle informazioni ai consumatori, necessità intrinseca del mercato alimentare.

Oltre a soddisfare i requisiti legali, i rivenditori devono fornire ai consumatori la garanzia di ottenere prodotti di alta qualità. Un modo per farlo è fornire agli acquirenti informazioni dettagliate sulla catena di approvvigionamento e raccontare storie sui partner di cui i clienti possono fidarsi.

Insomma, lo sforzo legato alle informazioni è maggiore che per gli altri ecommerce. Poi magari ha meno problemi rispetto all'abbigliamento sul decadimento delle informazioni e del catalogo (che di fatto, nell'abbigliamento, diventa nuovo ogni 6 mesi), ma indubbiamente una riflessione sulle informazioni deve essere fatta, prima di partire con un progetto ecommerce.

Conclusioni

Come in tutte le attività, anche per creare un sito di e-commerce alimentare servono passione, abnegazione e pazienza. Dovrai fare uno sforzo in più poiché sono richiesti ancora più controlli per un sito che vende prodotti alimentari. Sfruttando tutte le potenzialità di Shopify potrai creare un negozio online a seconda delle tue necessità e facilmente navigabile dai tuoi clienti: requisito fondamentale per far scalare il tuo business e creare un sito altamente performante.

Condividi il post

Alcune informazioni sull'autore

Giovanni Fracasso

Giovanni Fracasso

COO e CMO @ICT Sviluppo