Cos'è un marketplace? Li usiamo tutti i giorni ma spesso non ci pensiamo troppo,
lo facciamo perché è diventata un'abitudine e i loro nomi sono di uso così comune da non interrogarci in maniera più approfondita sulla natura di questi e-commerce.
Sono i marketplace... e sono sempre di più.
Cos'è un marketplace
Un marketplace online è un sito web o un'applicazione che rende più facile e comodo lo shopping di oggetti che "provengono" da differenti fonti. Di fatto un marketplace è un sito internet / luogo di scambio e di intermediazione per l'acquisto e la vendita di beni o servizi, un "luogo" dove sono raggruppate le merci di diversi venditori (spesso altri siti e-commerce) a cui accedono acquirenti che non sono interessati - in prima battuta - al "chi" vende, ma al prodotto da trovare.
Il marketplace non possiede un inventario, il suo lavoro è quello di presentare l'inventario di altra gente ai visitatori / utenti e quello di favorire le transazioni.
Ebay è un capolavoro in questo senso, la summa della definizione di questa tipologia di negozi perché vende qualunque cosa a chiunque.
Ma ce ne sono di molti altri tipi.
Visto che offrono una reale convenienza e comodità ai consumatori, negli ultimi anni il numero dei marketplace è esploso.
Se ti fosse venuta voglia di apre un grande magazzino già 7-8 anni fa, molto probabilmente sarebbe già stato aperto online e non di sicuro in maniera fisica.
Definiti come Department Store 2.0, gli utenti accedono all'inventario dei fornitori elettronicamente... quindi il marketplace non è obbligato a possedere il bene prima di venderlo ai consumatori: tutti i prodotti venduti dai fornitori sono disponibili per i consumatori e ci sono tutte le informazioni in real time sui prodotti, che vengo presentate ai consumatori da un sito online o da una applicazione.
Proprio perché rappresenta la somma di molti altri negozi, il marketplace, generalmente, offre un assortimento molto più ampio di qualsiasi negozio online.
Abbiamo capito una cosa, negli ultimi anni, per esempio: ai consumatori non piace usare applicazioni di singoli rivenditori; è molto più probabile che scarichino un'app sul loro smartphone che offre una gamma di prodotto più ampia di quella che può offrire il singolo negozio. Ed è proprio questa una delle maggiori attrattive del marketplace.
Questi tipi di mercati online hanno anche alcuni aspetti negativi: poiché i prodotti vengono offerti da molti rivenditori differenti, le informazioni sugli stessi sono spesso difficilmente comparabili e la velocità di consegna dei venditori non sono sempre uniformi. Ciò può essere disturbante per chi cerca un'esperienza di acquisto.
Un marketplace che funziona senza intoppi attinge contemporaneamente da molti fornitori in modo chiaro e trasparente per gli utenti: non sempre è facile da fare.
Le tipologie di marketplace
Ci sono tre tipi di marketplace, a seconda del modello di business che propone:
- Verticali
- Orizzontali
- Globali
1. Marketplace verticali
Un marketplace verticale vende prodotti da molte fonti e fornitori ma sono tutti prodotti di un solo tipo.
Ad esempio, TrueFacet.com vende solo gioielli e prodotti correlati.
Il sito svolge l'importante compito di garantire l'autenticità e poiché la gioielleria è un articolo costoso, è un valore aggiunto importante.
Tirath Kamdar, fondatore e CEO di TrueFacet, ritiene che TrueFacet stia creando una sorta sovrastruttura di garanzia dell'industria della gioielleria e fa un paragone con il VIN (numero di identificazione di un veicolo) introdotto nel 1954 ma standardizzato dall'amministrazione pubblica americana solo nel 1981. Fornendo a ciascun gioiello un identificativo univoco quando è elencato sul sito, TrueFacet aggiunge del valore al processo verificando l'autenticità di un prodotto.
2. Marketplace orizzontali
Un marketplace orizzontale vende prodotti di molti tipi ma condividono tutti una caratteristica importante. Ad esempio, Panjo è un mercato online per veri appassionati. Secondo Chad Billmyer, CEO di Panjo, "gli appassionati di danza del ventre si comportano allo stesso modo degli appassionati di Porsche." Fornendo a differenti comunità di appassionati infrastrutture e dati, Billmyer crede che Panjo diventerà un driver di traffico sempre più grande, perché le persone perseguiranno sempre le proprie passioni e, nel farlo, troveranno comodo comprare e vendere.
Un altro mercato orizzontale è Dote, che offre alle donne che non desiderano scaricare singole app di rivenditori la possibilità di fare acquisti presso più brand contemporaneamente; Dote include prodotti di Zara, Ann Taylor, Madewell, Free People e molti molti altri. Gli utenti possono vedere i prodotti di differenti produttori, tutti insieme nella stessa applicazione.
3. Marketplace globali
Un marketplace globale vende tutto. L'esempio per eccellenza è sicuramente Ebay, con quasi 200 milioni di utenti, un miliardo e passa di oggetti in vendita, l'80% dei prodotti presentati sono nuovi e si assesta sui 80 miliardi di € di prodotti venduti.
Bob Kupbens, VP of Seller Experience at eBay di che "La scala ti offre prezzi trasparenti", se ci sono abbastanza cose da acquistare e vendere, gli utenti possono vedere quali vengono presentate ad un prezzo equo e si aggiustano sul giusto valore.
Possiamo anche suddividere questa tipologia di mercato online in base al tipo di clienti finali a cui si rivolgono e possono essere:
- C2C
- B2C
- B2B
1. Consumer to consumer
Il marketplace C2C è popolato da utenti privati che interagiscono tra loro ed effettuano transazioni commerciali. Il privato è che vende e il privato è anche chi compra (Es. Etsy).
2. Business to consumer
B2C è il tipo di mercato in cui ci sono una serie di aziende che propongono il loro catalogo dei prodotti o servizi ai navigatori.
Sono i markeplace più simili ai centri commerciali, in quanto "luoghi" dove delle attività economiche vengono i loro beni ai consumatori (Es. Amazon).
3. Business to business
Il marketplace B2B ha lo scopo di mettere in contatto aziende manifatturiere o industriali con altre aziende, in genere commerciali.
La merce trattata è in genere per grandi stock, soprattutto container. È il canale alternativo principale per le transazioni commerciali internazionali (Es. Alibaba).
I marketplace "motivanti"
Oggi, in quasi tutti i tipi di progetti e-commerce, c'è una cosa che rende tutti più veloci ed efficienti: Amazon. Niente è così motivante come avere un enorme concorrente con risorse, capacità tecnologiche e potenziale praticamente illimitato.
Amazon è un marketplace ibrido, che offre prodotti propri e di altre società, fornendo al contempo una piattaforma per acquirenti e venditori per effettuare transazioni attraverso Amazon in autonomia o con l'assistenza di Amazon (assistenza di vario tipo).
Esistono molti altri mercati ibridi.
Numerose aziende grandi e piccole, tra cui Walmart, il secondo sito di e-commerce più grande degli USA, stanno consentendo agli utenti di offrire i propri prodotti nei marketplace che stanno spuntando. Lo stanno facendo moltissimi negozi: partono agili realizzando un e-commerce su Shopify e poi si agganciano ai marketplace per aumentare le loro possibilità di business.
Se funziona bene, questo tipo di negozio riceve prodotti da una vasta gamma di singoli siti di e-commerce, ricevendo un aumento del traffico e offrendo una gamma più ampia di prodotti che permette ai consumatori di rimanere sul sito / app del marketplace e non dovere uscire per trovare quello che stanno cercando.
I marketplace si alimenta e riceve nuova linfa per il successo dai singoli negozi che gli apportano prodotti.
Per funzionare un mercato online deve:
- ridurre l'attrito sia nella vendita che nell'acquisto e creare una liquidità sufficiente su entrambi i lati sul mercato (deve essere un affare per chi compra e per chi vende);
- generare un maggior livello di fiducia e trasparenza (in primis per gli acquirenti) per incoraggiare la partecipazione dei venditori;
- creare meccanismi sia proattivi che reattivi per affrontare le inevitabili dispute che sorgono tra i partecipanti al mercato.
Come vendere su più marketplace
Quando sviluppiamo un progetto ecommerce spesso ci capita di dover pensare anche alla parte di implementazione del sistema di vendita su vari marketplace.
L'approccio migliore che abbiamo individuato in questi anni è quello di allineare, sviluppando un connettore per fare un progetto di data integration, l'erp/software gestionale dell'azienda con un PIM, un software di Product Information Management: significa che l'erp/gestionale - generalmente ospitato su un server - invierà prodotti e giacenze all'interno di un software SaaS, il PIM, per l'appunto.
Da questo software si invieranno - allineeranno prodotti, prezzi e giacenze dei prodotti su vari marketplace (Amazon, Ebay, Minto, Zalando..) o canali ecommerce (Shopify o BigCommerce); sistemi ecommerce e marketplace sono trattati dal PIM alla stesa stregua, canali a cui inviare prodotti e le informazioni sul magazzino e dai quali recuperare ordini ed anagrafiche per gestire l'ordine.
L'erp/gestionale, di solito, comanda sulle giacenze, perché ci possono essere vendite anche offline, fuori dal sistema, che vanno ad influire sulle disponibilità in magazzino.
Per implementare un sistema simile utilizziamo ChannelEngine e sviluppiamo un connettore per allinearlo con l'erp/gestionale.
Un sistema efficace per non raccogliere ordini di prodotti non più disponibili e lavorare con la massima sicurezza nell'allestimento di un sistema per fare business online.
Condividi il post
Alcune informazioni sull'autore
Giovanni Fracasso
COO e CMO @ICT Sviluppo